Eishockey Forum - Alle Jahre wieder: Bozens Geldsorgen

[Zitat] Allarme Knoll: „Un milione per non morire“
L’a.d. del Bolzano: “È la base per ripartire. Pronto a farmi da parte, ma non c’è nessuno”

Parlando con l’amministratore delegato del Bolzano, Dieter Knoll, si ha spesso l’impressione di vivere un dejà vu. Chiudi gli occhi, ti sembra impossibile, e invece è tutto vero. Sono passati 12 mesi, forse anche qualcosa in meno, ma il campanello d’allarme non smette di suonare, e la musica è sempre la stessa. Conti in rosso, sponsor che latitano, sqaudra da costruire con und occhio (o meglio due) al bilancio e cercando di limare tutte le spese. Ancora una volta i tifosi biancorossi sembrano destinati a dover affrontare un’estate di passione, da vivere nell’eterna incertezza di un futuro con pochi accenni di rosa e tante pennellate di grigio.
I Foxes risultano regolarmente inscritti alla stagione 2015-2016 della Erste Bank Eishockey Liga, ma a metà settembre saranno davvero pronti a scendere in pista? Una domanda quasi retorica, che però non trova ancora risposta.

Dieter Knoll, sino ad ora il Bolzano si segnala solo ed esclusivamente per i movimenti in uscita (Schofield e Pance al Villach, ndr), la “piazza” chiede lumi su ciò che ne sarà della squadra…
“In questo momento purtroppo non sono in grado di occuparmi dalle parte sportiva: la società ha ben altri problemi”.

Quali?
“Non abbiamo segreti: la situazione economica non è migliorata, e anche l’ultima stagione è conclusa con un saldo negativo. Non possiamo più permettere balzi nel vuoto.”

Questo cosa significa, in concreto?
“Che ci siamo dati tempo fino alla seconda metà di maggio per trovare le risorse neccesarie ad avviare la stagione. Stiamo lavorando solo ed esclusivamente in questa direzione: senza la certezza di un budget adeguato non ha senso partire al buio”.

Possiamo provare a fare i conti in tasca all’Hockey Club Bolzano?
“Serve una base di almeno un milione di euro per partire: stiamo avendo tantissimi colloqui con aziende, istituzioni e possibili partner. Alcuni positivi, altri meno, ma tutto ci riconoscono che la EBEL è stata la scelta giusta, e che il marchio HCB funziona. Buttare via questo patrimonio sarebbe un delitto non solo per gli appassionati, ma per tutta la città”.

Molti dicono che il problema sia lei: troppo accentratore, troppo innamorato del suo giocattolo.
“Vuole sapere la verità?”

Sono qua apposta…
“Io sono disposto a mettermi da parte in qualsiasi momento, ma la realtà è che nessuno si è mai fatto avanti: né per affiancarmi, né per subentrarmi. Lo ripeto e lo ribadisco: il problema non è Knoll, il problema è che riceviamo tante pacche sulla spalla, qualche promessa, a pochi aiuti concreti. Io pongo una solo condizione”.

Quale?
“Che chi vuole prendere in mano l’Hockey Club Bolzano posso garantire a questa società la sopravvivenza nel medio-lungo periodo. L’unico mio interesse è che la maglia biancorossa sia ancora sul ghiaccio fra 10 anni. Semplicemente perché se lo merita”.

Quindi in questo momento il suo è l’ennesimo appello a salvare il Bolzano?
“C’è bisogno di tutti. Di sponsor, di soci, di partner”.

Forse è anche una questione di mancanza di programmazione, non crede?
“Vero, abbiamo commesso degli errori in passato, e proprio per questo non vogliamo andare oltre la metà del mese di maggio. La macchina è pronta, c’è solo bisogno della benzina per accendere il motore”.

Facciamo un’ipotesi. Domani si presente un imprenditore che vuole entrare in società: lei come reagisce?
“Porte aperte e potere decisionale in base al contributo che fornisce alla causa. Se ha il 60% decide lui, se ha il 10% ovviamente non può pensare di comandare”.

E i tifosi?
“La risposta del pubblico con il passaggio dalla serie A alla EBEL ha dimostrato che la strada intrapresa è quella giusta. Abbiamo più che raddoppiato le presente al Palaonda, ora il 20% del budget stagionale è coperto degli incassi, ma ritengo che ci siano ancora molti margini di crescita. Posso fare un esempio?”
Prego…
“Sono stato a Linz per gara7 dei quarti di finale: sa quanti abbonamenti “vip” hanno venduto la scorsa stagione? 700, che moltiplicato per 2.500 euro a tessera fanno una montagna di soldi. Ecco, al Palaonda ne abbiamo piazzati non più di 30. A proposito di tifosi, mi ha fatto piacere leggere sul vostro giornale che c’è un gruppo di persone pronte a creare un trust di sostegno all’HCB: le porte sono sempre aperte anche per loro, e l’idea di dare ai fans un posto nel direttivo è molto buona”.

Onestamente, quante chance ci sono di vedere il Bolzano ai nastri di partenza della prossima stagione?
“Stiamo lavorando giorno e notte, tra due-tre settimane tireremo le somme”.

Però si dice che l’allenatore sia già pronto…
“E chi sarebbe?”.

Tom Pokel?
“Ci siamo già parlati e lo rifaremo a breve. Se il destino del Bolzano è quello di dover ottenere il massimo con le poche risorse a disposizione, Pokel può essere davvero l’allenatore giusto. Lui non vuole stelle, ma giocatori che hanno fame di emergere, e in queste condizioni l’unica strada che possiamo permetterci di seguire è questa – conclude l’amministratore delegato dell’H.C. Bolzano – Anche a me sarebbe piaciuto confermare Pance e Schofield, ma se arriva il Villach a mettere sul piatto il raddoppio dell’ingaggio, io non posso rilanciare”.