Eishockey Forum - 8/12/07 Alt-Star Game in Bozen

8/12/07 Alt-Star Game in Bozen Forum>Serie A
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Di. 27.11.07 - 18:13:31

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@Stan

oder auch Wrestling over 40!!!! Smilie Smilie
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Do. 29.11.07 - 11:26:19

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dall`Alto Adige di oggi


“Magic Man” Nilsson, la leggenda dai guanti bianchi



di Michele Bolognini

BOLZANO. Se Gianni Clerici, anziché di tennis, si fosse occupato di hockey, si sarebbe sicuramente innamorato di Kent Nilsson. I suoi ritratti, infatti, si adattano alla perfezione a questo genio del ghiaccio: dall`algida eleganza dei guanti bianchi alla leggerezza della pattinata, dal distaccato estraniarsi dal gioco per lunghi tratti della partita ai micidiali lampi capaci di lasciare sul posto qualsiasi difensore e fare secco qualsiasi portiere. “The Magic Man” appartiene ad una generazione di campioni tutto talento e fantasia: una specie in via d`estinzione, schiacciata dall`hockey tattico e muscolare dei giorni nostri. Chi ha avuto la fortuna di ammirarlo dal vivo, nell`ormai mitica stagione `87-`88, quella della stella, del decimo scudetto del Bolzano, non ha mai dimenticato le sue giocate di classe capaci di regalare brividi di puro piacere hockeystico. Ci sarà anche lui, l`8 dicembre al Palaonda per la All Stars Hockey Night, l`attesissima serata che riunirà tutti coloro che hanno fatto la storia dell`hockey bolzanino.

Ai primi squilli del suo cellulare svedese, la cornetta comincia a pesare più del solito: dall`altra parte del cavo, infatti, non c`è uno qualunque, ma una leggenda dell`hockey. A scorrere la carriera di Nilsson viene il mal di testa: 1 Stanley Cup, 2 All Star Game, giocatore svedese dell`anno nel 1989, record di punti segnati da uno svedese in una sola stagione Nhl (131, nel 1980) e record di punti, ancora imbattuto a 27 anni di distanza, messi a segno in una stagione da un giocatore dei Calgary Flames. Dal 2006 “the Magic Man” è inoltre entrato a far parte della Hall of Fame dell`hockey mondiale. In mezzo a tutto questo luccichio, c`è spazio anche per Bolzano. Una stagione pazzesca: 158 punti (71 gol e 87 assist) in 43 partite, mai nessuno si è avvicinato a tanto nella storia del nostro hockey. Un`annata che è rimasta nel cuore di Kent Nilsson, che quando sente la parola Bolzano si scioglie. «Una citta splendida, dove ho conosciuto persone eccezionali. Dopo Stoccolma è sicuramente il posto più bello in cui abbia mai vissuto». L`arrivo nel capoluogo altoatesino, per partecipare alla All Stars Night, è previsto per venerdì 7 dicembre, e Nilsson vuole sapere chi, dei suoi vecchi compagni, quella sera sarà sul ghiaccio. «Sono rimasto in contatto con Mike Zanier – spiega - che adesso vive in Svezia, e ogni tanto ho sentito Martin Pavlu. Però non è la prima volta che torno a Bolzano. Anzi, ci sono venuto spesso nel corso degli anni, soprattutto per trovare vecchi amici come Carlo Turetta (all`epoca dirigente biancorosso, ndr)».

Si diverte, l`uomo dai guanti bianchi, ad aprire l`album dei ricordi. La prima domanda è quasi d`obbligo: ma chi glielo ha fatto fare di venire in Italia l`anno dopo aver vinto la Stanley Cup? «Avevo raggiunto il massimo obiettivo della mia carriera: vincere la Stanley Cup con gli Edmonton Oilers è stata un`emozione unica. Giocavo in linea con Mark Messier e Glenn Anderson, ma dopo 16 anni di professionismo ad alti livelli, tra Svezia e Nord-America, ero stanco. Sia fisicamente che mentalmente. Quando Ron Chipperfield, ex giocatore degli Oilers e allora coach del Bolzano, mi propose di venire in Italia accettai subito». Certo, per uno come lui l`impatto con una realtà lontana anni-luce non dev`essere stato facile. La leggenda narra che il suo esordio in maglia biancorossa fu in un`amichevole ad Asiago. Sbarcato in ritardo dall`aereo, Nilsson fu portato in macchina sull`altopiano, dove arrivò a partita già ampiamente iniziata. Il pubblico, accorso principalmente per vedere lui, rumoreggiava, ma Kent trovò il modo per zittirlo: primo cambio, primo disco giocato e gol da fantascienza. «Ho solo avuto un po` di fortuna – si schernisce l`ormai 51enne nativo di Nynashamn, località di mare ad una cinquantina di km. a sud di Stoccolma – ma di quella prima esperienza ricordo soprattutto una cosa: il viaggio di ritorno in pullman. Fumavano tutti, e io non ero abituato. Poi c`ho fatto il callo». Ma quel Bolzano non era solo Kent Nilsson: era anche il lavoro di Mark Pavelich, la freddezza di Bruno Baseotto, la classe di Martin Pavlu, l`esuberanza di Lucio Topatigh, l`esperienza di Gino Pasqualotto. «Eravamo una gran bella squadra – sottolinea Nilsson – sicuramente sprecata per il campionato italiano. Noi stranieri eravamo forti, ma anche i giocatori locali erano ad un ottimo livello. La partita che ricordo più volentieri è un derby Bolzano-Merano: dopo due tempi perdevamo 5-10, alla fine vincemmo 12-10 con tre o quattro miei gol nel terzo tempo. Il palazzo era strapieno, e i nostri tifosi sembravano letteralmente impazziti». Oggi Kent Nilsson è tornato a vivere in Svezia, dove fa lo scout per gli Oilers.

ALL STARS, PREVENDITA. Per la All Stars Hockey Night sono già stati staccati in prevendita circa 3mila biglietti: l`anello inferiore dello stadio di via Galvani va verso il tutto esaurito. Oltre che sul sito internet www.athesiaticket.it, i tagliandi si possono acquistare da Baba`s a Bolzano e presso le librerie Athesia di Bolzano, Bressanone, Brunico, Merano, Vipiteno e Silandro. La All Stars Hockey Night è organizzata da Patrick Timpone e Alex Badiani (info 349-5374922 e 338-4026145).
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Do. 29.11.07 - 11:40:10

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Eravamo una gran bella squadra - sicuramente sprecata per il campionato italiano.


La partita che ricordo più volentieri è un derby Bolzano-Merano


Il palazzo era strapieno, e i nostri tifosi sembravano letteralmente impazziti



hoffe irgendwann können wir wieder einmal solche sätze lesen...auf jeden fall bin ich froh, wenigstens noch die letzten jahre vom erfolgreichem hockey in bozen und italien mitbekommen zu haben
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Do. 29.11.07 - 11:44:25

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Eravamo una gran bella squadra - sicuramente sprecata per il campionato italiano.


La partita che ricordo più volentieri è un derby Bolzano-Merano


Il palazzo era strapieno, e i nostri tifosi sembravano letteralmente impazziti

Kann mich deinem Kommentar nur anschliessen,bin auch froh die Schlachten in der alten Messehalle gesehen zu haben.Die ersten Jahre in der Eiswelle gings ja auch noch,aber als dann die grossen Spieler alle sie Seria A verlassen haben gings leider abwärts.

hoffe irgendwann können wir wieder einmal solche sätze lesen...auf jeden fall bin ich froh, wenigstens noch die letzten jahre vom erfolgreichem hockey in bozen und italien mitbekommen zu haben


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Do. 29.11.07 - 13:57:55

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Eravamo una gran bella squadra - sicuramente sprecata per il campionato italiano.


La partita che ricordo più volentieri è un derby Bolzano-Merano


Il palazzo era strapieno, e i nostri tifosi sembravano letteralmente impazziti


hoffe irgendwann können wir wieder einmal solche sätze lesen...auf jeden fall bin ich froh, wenigstens noch die letzten jahre vom erfolgreichem hockey in bozen und italien mitbekommen zu haben





mir sein fast die tränen kemmen, wie i den artikel im alto gelesen habe, weil i bei de spiele olm dobei wor.

bsonders des lupferle von hinterm tor gg ritten (hohohohohoho) u. die tore von der blauen mit 2 verschieden schlägerkurven gg. an gewissen ( und entnervten) jim corsi lossen mein schwaches herz lachen.


aber wenn der gute michele b. jetzt no an rückblick auf die europacup- duelle mit zska moskau u. kölner haie ( game, konsch di no an die liegestützen hinterm tor erinnern?) mocht, nor fong i ordentlich un zu plärren.sigsigsigsigsig.

die zeiten , wo man 2 stunden für die karten und 1 stunde vor fost jedem spiel anstehen mußte, die wird es leider nie mehr geben. und von a voller hitten gor net zu denken.


grüße vom wehmütigen hexer





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Mo. 03.12.07 - 13:54:57

Fedayn ist im Moment nicht auf sonice.itFedayn
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apertura cancelli Palaonda ore 18.40
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Di. 04.12.07 - 15:58:13

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Wie viele Karten sind noch uebrig???

Smilie Smilie Smilie
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Di. 04.12.07 - 16:38:15

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@luke1989

3000 circa
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Mi. 05.12.07 - 10:24:10

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Dall`AA di oggi

di Michele Bolognini

BOLZANO. Gino Pasqualotto e l’hockey, per un bolzanino, sono come Diego Maradona e il calcio per un napoletano: qualcosa di unico e inscindibile. Oltre 20 stagioni spese per la causa biancorossa, una decina di scudetti nel curriculum personale, e un numero infinito di battaglie sui ghiacci di tutto il Nord-Italia. Un leone durante la partita, capace di farsi odiare per 60 minuti da tifosi e giocatori avversari. Gli stessi con i quali poi, al termine del match, si fermava a bere qualcosa: una sorta di «quarto tempo», sempre con il sorriso sulle labbra. «Perché allora – racconta Gino – oltre a sudare e lottare, ci si divertiva davvero tanto. C’era uno spirito particolare che con il tempo mi sembra che si sia perso. Ricordo un gruppo di ragazzi eccezionali, unitissimi anche fuori dal ghiaccio. Quella era la nostra forza: quando scendevi in pista con la maglia del Bolzano, sapevi che non saresti mai stato solo. Di quelle esperienze mi sono rimasti tanti amici come Oberrauch, Topatigh, Sbironi, Trisorio o Refatti, con i quali il rapporto è continuato anche una volta finita la carriera hockeystica. Ma devo dire ho avuto ottimi rapporti con quasi tutti i miei compagni di squadra, anche con le grandi stelle come Nilsson, Chipperfield, Flockhart o Napier: in spogliatoio erano ragazzi alla mano. L’unico che ci snobbava davvero era il “bambino d’oro” Scott Young, che qui a Bolzano, infatti, non ha lasciato grandi ricordi».

Ci sarà anche Pasqualotto, il monumento dell’hockey su ghiaccio cittadino, alla All Stars Night di sabato al Palaonda: «Ma farò solo presenza – precisa lui – sono 10 anni che non metto i pattini e ho un ginocchio che mi da qualche problema. Visto che in tanti mi considerano un monumento, possiamo dire che sono sotto la tutela delle belle arti: non posso rischiare di rovinarmi troppo. Sarà comunque una serata bellissima, e sarà emozionante ritrovare tanti vecchi compagni di squadra. Mi auguro che il pubblico risponda alla grande».

Che il mito di Pasqualotto sia ben vivo nella memoria dei tifosi biancorossi non c’è dubbio, e lo stesso Gino se ne accorge ancora oggi. «Con il mio lavoro (in una catena di negozi di elettrodomestici, ndr) sono sempre nelle case della gente, e quasi tutti mi riconoscono. È una cosa molto bella: tutti quei bambini e quei ragazzi che mi seguivano quando giocavo in serie A non mi hanno dimenticato. Di questo devo ringraziare soprattutto mio padre e la mia famiglia: loro sono stati i miei primi tifosi e mi hanno consentito di dedicarmi anima e corpo all’hockey».

Mettersi a sfogliare l’album dei ricordi con Pasqualotto, è come fare una full-immersione nella storia del Bolzano e della città. La sua gloriosa carriera ha attraversato tre decadi, ed è stata ricca di soddisfazioni. «Tra le più grandi – racconta Gino – ricordo il mio primo gol in serie A: era la stagione ’72-’73, avevo appena 17 anni e segnai una rete contro il Cortina nello storico spareggio di Ortisei. Quella sera vincemmo il secondo scudetto nella storia del Bolzano, a 10 anni di distanza dal primo. Verso la fine della carriera, invece, mi è rimasto nel cuore il gol in finale contro l’Asiago (’89-’90). Presi il disco nella mia zona di difesa, e cominciai a portarlo in avanti quasi senza rendermene conto: nessuno mi fermava, e a un certo punto mi trovai davanti alla porta». In quell’occasione le fondamenta del vecchio palazzo di via Roma furono messe a dura prova. Il nuovo Palaonda, invece, Gino l’ha vissuto poco, anzi pochissimo: «C’ho giocato una sola partita – ricorda – la prima assoluta nel nuovo stadio contro il Klagenfurt. In quel periodo il coach era Ron Ivany, con il quale avevo un pessimo rapporto: posso dire che è stato il peggior allenatore che abbia avuto in carriera. Il mio maestro, invece, è stato Jaroslav Pavlu».
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Mi. 05.12.07 - 12:17:03

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ca.5000Karten sind schon verkauft worden!!

Freue mich schon die alten "graun Starr" wieder zu sehen!!

Und danach After Game Party im Thuniversum Smilie Smilie Smilie Smilie

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Mi. 05.12.07 - 12:43:04

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per i biglietti della festa alla thun potete chiamare anche ...............

La All Stars Hockey Night è organizzata da Patrick Timpone e Alex Badiani (info 349-5374922 e 338-4026145).
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Do. 06.12.07 - 10:33:40

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Alto adige di oggi

C’è Manno, attenti al Lupo

Il «duro» del ghiaccio conferma la sua partecipazione

Un’Alpenliga e due scudetti col Bolzano. Ora allena lo Straubing


di Michele Bolognini

BOLZANO. Il lupo perde il pelo, ma non il vizio. Il licantropo in questione è Bob Manno: due match sulla panchina dello Straubing e già una penalità partita sul groppone per qualche apprezzamento di troppo sull`operato dell`arbitro. «A loro non piace mai quando una squadra “piccola” rischia di battere una “grande” – racconta Bob – e a 5 secondi dalla fine della partita gliel`ho voluto spiegare a modo mio». Carattere mica tanto addomesticabile quello di Manno. Il «lupo» di Niagara Falls, due occhi di ghiaccio e un timbro di voce che incute timore, è sempre stato un duro. Ma di quelli veri. Roba da old-time-hockey. Una carriera di tutto rispetto in Nhl (quasi 400 partite con poco meno di 200 punti), culminata con la partecipazione all`All Star Game del 1982. «Si giocava a Washington – ricorda Manno – e io ero reduce da un`ottima stagione a Toronto. L`anno dopo ci fu la prima “svolta” della mia carriera con l`inizio dell`avventura europea. Con il passaporto italiano potevo giocare in nazionale, che in quel periodo era salita per la prima volta in Gruppo A, e gli stipendi non erano molto distanti da quelli della Nhl». Il Bolzano l`ha conosciuto per tanti anni da avversario (da Merano a Milano, passando per Fassa), ma è stato proprio con la maglia biancorossa che Bob ha chiuso la carriera da giocatore e iniziato quella da allenatore. Ci sarà anche lui, sabato, alla All Stars Hockey Night, la serata delle stelle dell`hockey bolzanino organizzata da Patrick Timpone e Alex Badiani. «Purtroppo arriverò solo poche ore prima della partita – spiega – perchè venerdì la mia squadra gioca in casa contro l`Hannover. Ma ho voluto comunque esserci perchè sono molto legato a Bolzano: c`ho vissuto tanti anni, ed è la città in cui è nato mio figlio Martino. In Italia ho girato diverse squadre e sono stato in tanti posti, ma non mi sono mai trovato bene come a Bolzano: una città tranquilla, dove ho ancora tanti amici. La possibilità concreta di tornare ad allenare i biancorossi l`ho avuta tre anni fa, quando Zarrillo era il manager della squadra. Recentemente, invece, al contrario di quanto ho sentito, non ho avuto nessuna trattativa con i dirigenti». Due stagioni sul ghiaccio, due e mezzo sul pancone: la parentesi biancorossa di Bob Manno ha aggiornato il suo curriculum personale con un`Alpenliga e due scudetti. «Il primo campionato vinto in finale contro il Varese – ricorda il “lupo” - è stato speciale. Quando la squadra è rientrata sul ghiaccio per il terzo tempo di gara 5, con il punteggio fermo sul 3-3, ho pensato che non avremmo potuto perdere ancora: erano due stagioni che venivamo beffati dai Devils proprio all`ultima partita. Contro quel Varese ricordo una vera e propria serie di fuoco, in cui successe di tutto. Sulla panchina dei “mastini” c`era Paul Theriault, che mandò un paio di suoi giocatori ad attaccare il nostro Maslennikov: batterli fu ancora più bello». Di quei ruggenti anni `90, Manno ricorda soprattutto un gruppo unitissimo, dentro e fuori dal ghiaccio. Gli aneddoti passati alla storia non mancano, a cominciare da una famosa rissa con Carmine Vani che infiammò il vecchio palazzo di via Roma: «In quel momento dovevo proteggere la mia squadra – racconta – tutti avevano paura di Carmine, che era considerato il giocatore più duro del campionato, e io dovevo dare un segnale forte. Dopo quell`episodio, contro l`Alleghe non abbiamo più perso». Lasciatosi alle spalle una pausa di 7 anni dall`hockey attivo, in cui si è dedicato anima e corpo alla famiglia, Manno è tornato ad allenare accettando l`offerta dello Straubing, nella Del germanica. «Avevo bisogno di staccare la spina, e mio figlio aveva espresso il desiderio di crescere Oltreoceano. Ora lui ha 18 anni, si è iscritto all`Università in Canada, e io sono tornato all`hockey: questo sport è la mia vita». Uno sport che negli anni è cambiato parecchio, e secondo molti nostalgici non in meglio. «Una volta noi giocatori avevamo più carattere, eravamo più duri e ci prendevamo più responsabilità. Ora, come si dice in Nord-America, i giocatori “pensano più allo zucchero che al sale”: la mentalità è molto cambiata».

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Do. 06.12.07 - 10:45:31

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In Italia ho girato diverse squadre e sono stato in tanti posti, ma non mi sono mai trovato bene come a Bolzano


Smilie Smilie

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Do. 06.12.07 - 13:39:20

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Buongiorno a tutti,

vi comunico ufficialmente che domani mattina, venerdì 7 dicembre 2007, alle ore 10.30, si terrà la conferenza stampa di presentazione della grande partita di sabato sera tra le vecchie ma indimenticate stelle dell`Hockey club Bolzano.
CI saranno tutti, da Gino Pasqualotto, a Martin Pavlu, passando per i vari Ron Flockhart, Bruno Zarrillo, Sergej Vostrikov, Igor Masslennikov, senza dimenticare un certo KENT NILSSON....i ragazzi, dalle 11 in poi, scenderanno sul ghiaccio per scaldare un pò i muscoli...saranno a disposizione della stampa a partire quindi dalle 10.30

televisioni, giornali, semplici tifosi e curiosi, sono caldamente invitati alla mattinata di presentazione...

venerdi` 7 dicembre ORE 10.30, Palaonda di Bolzano

GRAZIE E BUONA GIORNATA

THOMAS LACONI

Dieser Beitrag wurde am 06.12.07 - 13:39:38 von Gianpaolo editiert!
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Do. 06.12.07 - 14:11:50

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Original von Gianpaolo:
venerdi` 7 dicembre ORE 10.30, Palaonda di Bolzano



es gibt auch leute die an einem freitag vormittag arbeiten...diese presskonferenz hätte man ruhig auch am samstag vormittag machen können

Smilie
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